11 marzo 2007

Controsenso

Inauguro oggi una nuova categoria nella mia bussola: J'accuse!
Qui denuncero' cio' che non mi va giu', ovunque sia e quandunque me ne accorga.
Non intendo affrontare i grandi temi dell'umanita', lo lascio a chi ne sa piu' di me, e accusero' solo le cose che mi capitano quotidianamente.

Il primo articolo riguarda il controsenso che mi tocca sentire nel mio lavoro di risorse umane.

Ultimamente le grandi aziende illuminate desiderano apparire ai primi posti nelle classifiche internazionali dei "most admired employers", i datori di lavoro piu' ammirati, i posti dove tutti aspirano ad entrare.

Per figurare al top, bisogna dimostrare grande cura per i dipendenti.
E allora giu' a sponsorizzare attivita' interne che i dipendenti gradiscono: palestre, attivita' di benessere, attivita' culturali, giochi di gruppo, e chi piu' ne ha piu' ne metta.

Da me si fanno incontri per conoscere meglio il cioccolato, per imparare a discernere ed assaporare un buon vino, corsi di enogastronomia, corsi di yoga, si studia la possibilita' di aprire un asilo interno (e si scarta subito), si pubblicano giornalini dove i dipendenti scrivono quello che capita, si cercano societa' di baby sitting da mettere a disposizione, si fanno convenzioni con le lavanderie che ti vengono a prendere il bucato e te lo riportano in ufficio, con compagnie di assicurazione che vengono a ritirare i soldi quando devi rinnovare quella della macchina o di casa, ti portano il caffe' sulla scrivania gratis, e cosi' via.

Io mi sono chiesta: in fondo, ma proprio in fondo, perche' lo fanno?
E' chiaro, per togliersi i sensi di colpa !

Io non voglio che il mio datore di lavoro organizzi quello che mi piace o che mi serve. A me basterebbe che mi sia restituito IL MIO TEMPO, quello di cui si sono appropriati.

Parlano tanto delle cosidette 37 ore. Da me sono organizzate in "venerdi' corti", dove in teoria si esce dopo 6 ore.
Poi, con tutto quello che ti danno da fare, nessuno se ne puo' andare, ma conta come se il venerdi' corto fosse fatto.
L'altro giorno ci stavamo lamentando che non si riesce ad andare in ferie. E sapete qual e' la risposta: no, in ferie ci si deve andare. Ma porca miseria, mica me lo invento io il lavoro, sei tu che me lo dai !!

Ecco, l'espressione massima dell'ipocrisia e' prendersi cura dei dipendenti con la palestra aziendale, dove ti tocca sudare vicino al direttore generale, figuriamoci che soddisfazione.

1 commento:

bricolo-chic ha detto...

si credo proprio che tu abbia bisogno di un periodo di ferie.
prenoto ischia e chi non vuole venire con noi peste lo colga (con la o chiusissima)