24 novembre 2006

20 anni

Dopo 4 anni da incubo, da Ariccia siamo tornati a Roma. E non lo sapevamo ancora che Mommo Frank si era gia' piazzato.

E' arrivato il 24 novembre 1986 e per forza. Bisogna sempre costringerlo a fare il suo dovere, anche adesso.

Siccome non ne voleva sapere, dopo dieci giorni che traccheggiava, il doctor ha deciso che era ora e gli ha dato lo sfratto alle 6 del pomeriggio. Il tempo di prendere accordi per un paio di gocce di affrettante, trovare un letto, mettersi giu', e la forza pubblica mi ha messo una bella flebo ... sbagliando clamorosamente la dose.

Sti scemi si sono dimenticati di chiudere la farfallina e l'affrettante veniva giu' a fiotti. Quando ho chiesto se era normale, era troppo tardi e Mommo si era veramente arrabbiato. Stava tutto rannicchiato da una parte, rifugiato in un angolo remoto per sfuggire a quella prepotenza. Con una controflebo si e' un po' rilassato e lo sfratto e' stato eseguito ... piuttosto velocemente ma con successo alle 21.

Meno male, altrimenti affari vostri, pezzi di cretini, tanto vi ho visto che avete strappato in mille pezzi la stampata del monitoraggio.

Papa' ricordava l'esperienza con Mimmi e pensava "tanto c'e' tempo", e' andato a prendere la famigerata valigia sempre pronta, e quando e' tornato Mommo era li', bell'e fatto.

In quei posti hanno la mania della purga il giorno dopo, ma tanto io la butto nel lavandino. Per quelle occasioni mettere sempre in valigia un bel grappolone d'uva. Con una chilata, mangiata con bucce e semi, effetto garantito, provare per credere. Se vi capita in un'altra stagione ... be', adesso su due piedi non mi viene in mente niente, ingegnatevi pure voi, mica posso dirvi tutto io.

La mattina dopo ho telefonato a Bricolo-Chic: Come va? che fate di bello? Noi il solito. Voi novita'? Niente.
Ah, a proposito, ieri e' nato Frank.

I miei scherzetti non vengono mai apprezzati.

Siccome Mommo non era ne' itterico, ne' sottopeso, dopo due giorni hanno dato lo sfratto pure a me. Mannaggia, speravo di stare a pensione un altro po', ma mi sa che mi sono fregata da sola, perche' 10 minuti dopo che mi avevano riportata in stanza, l'infermiera m'ha beccata mentre uscivo dal bagno (ma che e' matta??? subito a letto!!!). Che ne sa lei della pipi' che ti scappa di corsa, e poi a letto ne ho fatta gia' abbastanza da piccola.
Pero', mo' che ci penso, se me lo ricordo ... non dovevo essere tanto piccola.

Anche stavolta la solita solfa: "mangia tanto brodo e mi raccomando i minestroni fanno latte".
Ma lo volete capire che le verdure sono piu' buone FUORI dalla minestra e che preparare il brodo e' una scocciatura interminabile, che' va pure fatto freddare per sgrassarlo ???
Tanto il latte viene in automatico, pure se una beve acqua. Almeno non sei quella della casa che puzza di gallina bollita.
Il corpo mica sta a guardare se in magazzino c'e' acqua o brodo, ci pensa lui a lavorare le materie prime, basta che gliene facciate avere a sufficienza, insieme all'acqua. Poi, se proprio vi piace affogarvi col minestrone, fate come vi pare.

Pure prima, col pancione, "ricordati che devi mangiare per due". Ditela tutta: colla storia del pancione ve ne approfittavate e vi accaparravate quel poco da mangiare che c'era in giro, brutti tempi.
Vi siete pure inventate la vergognosissima balla delle "voglie", e vi lamentate che non avevate voce in capitolo. Lo credo bene: solo un matto darebbe retta a una che sragiona e si torce per una fetta di cocomero alle 2 di notte a dicembre.

Tornando a Mommo Frank: per fortuna era tranquillissimo, mica come quella gatta selvatica di Mimmi. Un altro mondo: dormiva, mangiava, dove lo mettevi stava e non si sentiva. Ma guai a disturbarlo, proprio come oggi. I maschi sono molto diversi dalle femmine e spiazzano la madre che non capisce come ragionano. Quando crescono sono sempre in competizione col padre per dimostrare chi e' il piu' forte. Bah, non divaghiamo...

Anche a Mommo, come a Mimmi, quando imparava a gattonare, ogni tanto tiravo un biscotto nel box, e lui si ingegnava per andarlo a recuperare. Come era soddisfatto quando finalmente ci riusciva.
Una persona in visita si e' scandalizzata "ma che gli tiri le cose come ai cani???" Ma io non lo volevo trattare male, gli volevo solo far esercitare i muscoli. E poi gli volevo insegnare che per prendere quello che vuole, deve arrangiarsi da se'. Mica te le porteranno sempre su un vassoio.

E infatti a quasi 2 anni mangiava educatamente seduto a tavola, e non lasciava niente nel piatto, proprio bravo con le posate.

Ciao Mommo, anche se certe volte non ti comprendo, ti voglio benissimo. Tanti Auguri

1 commento:

bricolo-chic ha detto...

E se non ci capisce niente la madre, figuriamoci la zia: per fargli i regali era un tragedia, vuoi mettere una bella barbie! Tanti auguri al cucciolotto panzecchione che stava sempre col nintendo e nessuno avrebbe scommesso un cent che sarebbe diventato uno spilungone magro magro, e magari diventa pure regista! baci dagli zii