E finche' uso la tela Aida va tutto bene, ma quando voglio affrontare lo scampolo intrigante che mi ha regalato Bricolo-chic, quei limiti si manifestano prepotentemente:
Specialmente se mi metto in testa di fare un cuscino con questo schema:
Che me ne faccio del numero di punti totale?
Ho provato a contare quanti ce ne vanno in un centimetro, ma poi bisognava moltiplicare o dividere o che diavolo e sicuramente mi sarei sbagliata, senza contare eventuali scarti di un filo che nelle misure grandi diventano centinaia.
Non mi piace per niente questo aspetto "ingegneristico" in un hobby. Ingegno va bene, ma ingegneristico proprio no.
Ho provato a contare i fili della trama con uno spillo, ma dopo il decimo filo ... il cervello va da una parte e gli occhi da un'altra.
Come potevo fermare almeno uno dei due???
Pensa e ripensa, ho trovato questa soluzione: ho tracciato una linea con il filo a margine del disegno ed ogni trattino visibile sono due punti (l'altro sta sotto) Almeno posso contare da un punto fermo e so da dove cominciare !
Per ora va bene, vediamo come prosegue.
Al limite faro' un'imbastitura ogni 10 punti... mmmhh .... complication
8 commenti:
Ehhh, se avessimo dato retta ai prof quando a scuola ci dicevano "studiate la matematica che vi servirà nella vita" e noi non ci credevamo...Cmq tranquilla l'inizio e complicato, ma poi quando a metà lavoro scopri che hai sbagliato i conti è pure peggio!!!
Ti avrei suggerito anch'io il sistema che hai già trovato da sola, e comunque in tutti i lavori c'è sempre qualche imprevisto, qualcosa da contare o programmare!!
guarda che il sistema dell'imbastitura è quello che una brava ricamatrice dovrebbe fare!!! infatti si dovrebbe fare un imbastitura ogni dieci punti: per cui 20, 30 fili a secondo se fai le crocette di due o tre fili: in questa maniera conterai meno e l'imbastitura ti aiuterà non solo da dove iniziare (normalmente si inizia dal centro, considerando tale quel punto d'incontro che si ha seguendo le frecce che sono negli schemi)ma durante tutto il lavoro, in pratica riducendo a zero la possibilità di errore. poi quando si migliora i eliminano quegli accorgimenti cge sono noiosi ma si rischiano maggiori errori. non ti preoccupare, chi comincia è a metà dell'opera e poi, non è sbagliando che s'impara? fatti coraggio nessuno è nato maestro. ciao e buon lavoro gabriella
Mi sono persa.....troppo complicato per me, continuo ad usare la tela aida.
Anche io per i lavori più complicati faccio l'imabastitura,di solito conto di dieci in dieci e poi sfilo via via che il lavoro procede.Che bello il tuo blog,sei bravissima anche con la maglia e l'uncinetto,j'adore i tuoi cappellini e le tue borse!
Fulvia
Ma... 2+2 fà sempre 4, sì???
:)
anch'io di solito faccio la filza, sia per il centro che per la dimensione del lavoro, sia su lino che su tela aida soprattutto se il lavoro è grande. si perde un po' di tempo ma è più difficile dover correre ai ripari a lavoro inoltrato.
ciao ciao Dori
Quando mi dedicavo al punto croce, seguivo un metodo molto semplice:piegavo lungo le diagonali il disegno e la stoffa disponibile trovando così i due centri e da questi punti partivo con il ricamo seguendo lo schema.
Buon lavoro!
Giulia
Posta un commento