18 novembre 2006

Oh no, anche loro

Qualche sera fa siamo andati a passeggio in centro con i Cugini Maggiori.

Solito giro della Roma bella: si parte dal lungotevere, si passa per il Portico D'Ottavia, Torre Argentina, la traversa a fianco del Delfino e via verso il Pantheon.
Stavolta abbiamo saltato Feltrinelli, ma siamo passati da Limentani.

Poi si torna indietro, ma facendo un altro giro, fino alla pizzeria al ghetto, un trionfo di fritti.

Peccato che la bruscolinara era chiusa, c'e' il cartello del lutto. Chissa', forse anche lei non c'e' piu'.

Certo che ce le andiamo a cercare: siamo tutti acciaccati, ma abbiamo camminato senza fine, chi zoppicando, chi lamentandosi per il freddo, chi con la sciatica, chi con "che dddolore al dito!".

Pero', che meraviglia la fontana delle tartarughe tutta pulita, imperdibile. Meno male che i Cugini Maggiori conoscono Roma. Almeno loro.

Arrivando al Pantheon, sentiamo in lontananza i canti di Hare Krishna. Hare Hare, Kare Hare, etc.
Ci siamo avvicinati e c'era un capannello di gente che cantava. Come mai tutti sapevano la sequenza esatta delle parole? Stranissimo !

Poi abbiamo scoperto il mistero. C'era un cartello con tutti gli Hare Hare: avevano organizzato un karaoke.

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